Ciao a tutti, amici cari, come promesso vi scrivo qualche riga sul
nostro nuovo mondo. Ovviamente il mio è il punto di vista di chi è qui
solo da un mese e mezzo e che non conosce per nulla questa realtà. Ma
forse è proprio la visione di impatto e non troppo rielaborata quella
che coglie gli aspetti più salienti. Ho notato, infatti, che chi abita
qui da tempo ha sviluppato una certa indifferenza per aspetti che, per
chi arriva fresco fresco dall’Europa o da un qualsiasi paese anche solo
un minimo civile, sono quantomeno scioccanti. Ad esempio molti non
fanno più caso ai poveri, moltissimi, che vivono per strada, ai bambini
che lavorano sotto agli occhi di tutti invece di andare a scuola, alle
montagne di immondizie ovunque, all’assenza di qualsiasi norma igienica
se non lo scrivere dappertutto per le strade “DONT URINATE HERE”, agli
odori forti (è un eufemismo, credetemi). Poi però ci sono tanti aspetti
che mi piacciono, in primis le persone. E adesso vi racconto quello che
so di alcuni di loro. Meno male che qui non esiste ancora la legge
sulla privacy…
Dunque, il personaggio che io amo di più in assoluto e
con cui ho più a che fare è Stella, la tata (nanny) di Bianca, che è un
donnone grande e grosso, con un sorriso più grande di lei. Tutti quelli
che l’hanno conosciuta mi hanno detto che non potevo scegliere nanny
più azzeccata, sia per la stazza, che si intona a quella del bianchino,
sia per il carattere: ride sempre, è sempre contenta e ci sa
decisamente fare con quella musona di Emma. Al mattino aspetta che io
vada a scuola e poi esce: si mette Bianca sulla schiena, la fa su con
una tovaglia che annoda sul davanti e via, su è giù per il giardino,
con quella bimba dietro che ride e si dimena. Le canta canzoni, le dà
la pappa, la fa dormire: non c’è bisogno che io le dica nulla, lei sa
già tutto. Ha il cuore da mamma e la saggezza del popolo.
Poi c’è
Jacob, il nostro cuoco, che mi intimorisce al punto tale che io entro
in cucina solo quando lui non c’è! E’ bravo a cucinare, sa fare gli
gnocchi, la pizza, il sugo per la pasta, ogni tipo di carne e o
verdura, pulisce a fondo la sala, il corridoio, il bagno centrale, la
mia camera e il mio bagno; non so perché, però, non va mai in camera
delle bambine. Forse perché c’è un caos primordiale? Boh?!? Fatto sta
che nel week end me la pulisco io… insomma, non sarà poi chissà che,
no? Del resto l’ho fatto fino all’altro ieri… Comunque anche lui è
bravo con i bambini, ogni volta che bianca piange e io non la sento va
lui a prenderla e la intrattiene fintanto che io non arrivo; non avesse
quell’aria da Edgar, il maggiordomo degli aristogatti, sarebbe
perfetto… Ogni tanto gli faccio gli agguati: mi nascondo dietro la
porta e lo spavento. Lui si mette a ridere e io pure, così almeno si
scioglie un po’… Ah, dimenticavo. Lui non è nigeriano, è del benin,
così parliamo francese!!!
Poi ci sono i guardiani del cancello, due
fenomeni incredibili, che stanno tutto il giorno sotto l’albero a
chiacchierare; sono loro che si occupano del giardino e di tutto ciò
che vi sta, dalla griglia alle sedie e ai tavoli. Uno si chiama
Mustafa, chiaramente di religione musulmana, che ha già rischiato più
volte di finire sotto ad una macchina in quanto ha la pessima abitudine
di mettersi a pregare in ginocchio su un tappetino in un punto del
vialetto in cui passano le macchine; l’altro non so come si chiami ma
ha un aspetto un po’ sinistro…
Poi c’è tutta una popolazione che
quotidianamente passa sotto le finestre di casa nostra: il sarto, con
una vecchia singer sulla testa e un cestino pieno di fili e rocchetti
vari: se lo chiami, ti fa un orlo ai pantaloni al volo, sedendosi sul
ciglio della strada, con la singer per terra. La venditrice di banane,
che quando l’avvisti vai a chiedere a Mustafa di fermarla e di farti
dare un casco di banane (buonissime!!); gli ocada, taxisti su due ruote
che rischiano la vita nel traffico. Beh, sugli okada vale la pena
spendere qualche parola in più… ce ne saranno alcune migliaia, dai più
giovani ai più vecchi, e se hai bisogno di un trasporto rapido e veloce
ti puoi affidare a loro. In realtà sono pericolosi, perché sfrecciano
nel traffico senza curarsi dei semafori, delle precedenze e della
giusta parte in cui sorpassare gli altri mezzi circolanti; inoltre,
visto che per legge devono mettere il casco e farlo mettere al loro
passeggero, ne vedi spesso alcuni che aggirano il problema infilandosi
un cappello di lana (!) in testa!! Per non parlare poi del numero di
passeggeri che trasportano: io ne ho contati fino a 4, due adulti e due
bambini, su una motoretta poco più grande di un califfone…
Per strada
passano poi in continuazione venditori di cibi vari, vari nel senso che
non si capisce bene cosa siano: l’aspetto è quello di frittelle, ma
vengono trasportati in contenitori di plastica tenuti sulla testa,
sotto il sole cocente!! Insomma: non molto igienici, che ne dite? Tra
questi ci sono però anche le donnine che vendono il pane e la frutta.
Ad un’altra categoria appartengono i “filosofi ”, quelli che stazionano
tutto il giorno sotto l’albero dall’altra parte della strada. Io non ho
ben capito di cosa campino, ma evidentemente la discussione che li
tiene occupati già da tre settimane è di un certo interesse, perché io
non li vedo mai spostarsi dalla loro posizione: sono lì al mattino alle
6 quando mi sveglio, sono lì la sera alle 10 quando vado a dormire.
Sempre parlando, a volte con toni più calmi, a volte più accesi. Che
stiano trovando la risposta a qualcuna delle grandi domande dell’
umanità? Chi siamo? Dove andiamo? C’è Dio?...
Ci sono i venditori di
schede telefoniche, di abiti, di dvd tarocchi, di sigarette; ci sono i
ciabattini, che ti aggiustano le scarpe sul momento o te ne vendono di
nuove (nel caso non riuscissero nell’impresa) perché tanto ne hanno
sempre alcune paia sul cesto che portano in testa; ci sono i giornalai,
che si aggirano tra le macchine ferme nel traffico o stazionano sotto
un albero aspettando che qualcuno li chiami; sempre in mezzo al
traffico ci sono i venditori di caramelle e cioccolatini (neanche tanto
sciolti!), di cravatte(!), di portacellulari, di fazzoletti per
detergersi il sudore,…
Ci sono poi quelli che passano velocemente, e
li vedi anche accelerare il passo in certi punti: non perché abbiano
effettivamente fretta, io credo, ma perché la fogna scorre a cielo
aperto e a volte escono fuori degli effluvi che non vi dico!!! Per non
parlare dei topi… veri ratti, lunghi dai 30 cm in su!
Che mondo,
ragazzi!!! Veramente incredibile!!!
E i colori, poi, che colori!!! A
cominciare dai vestiti, sgargianti all’inverosimile: proprio mentre vi
sto scrivendo dal ristorante davanti a casa è uscita una matrona
nigeriana con un abito elegantissimo rosa, copricapo tradizionale della
medesima stoffa, scarpe e borsa rosa shocking!!!! Questa era
particolarmente vistosa, ma è consuetudine di tutti farsi fare abiti
con la stoffa tradizionale, che è coloratissima. Coloratissime sono poi
le case: ce ne sono di azzurro cielo, di lilla o viola, di rosa, di
verde pistacchio,… sarebbero anche belle da vedere se non fosse che qui
gli agenti atmosferici non perdonano (quando c’è il sole, è un sole che
brucia, quando piove, viene giù a secchiate) e quindi gli intonaci si
deteriorano subito.
I fiori, poi, sono tanti e vivacissimi quanto a
colori: ne ho visti di gialli, rossi, rosa, arancioni; nel piccolo
vialetto per entrare in casa ci sono dei vasi e proprio in questi
giorni è sbocciato un fiore stranissimo, fatto come se fosse una cresta
di gallo, con tonalità che vanno dal fucsia al rosso magenta, ma nelle
punte è quasi nero. Sul mio balcone crescono a getto continuo fiori
piantati da chi abitava qui prima di noi: ogni settimana ne sfiorisce
uno e fa il posto al successivo; la settimana scorsa ce n’era uno che
sembrava uno di quei fuochi di artificio a forma di palla, una vera
esplosione arancione, rossa e rosa, mentre questa settimana ho un vaso
pieno di Belle di notte, di colore fucsia. Alcune piante hanno un
aspetto così invitante e succulento che mi piacerebbe provare l’ebrezza
di essere insetto per tuffarmici dentro…
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